Il volume mette in evidenza la centralità del tema del «riconoscimento» nella filosofia del soggetto di Paul Ricoeur. Secondo la prospettiva fenomenologico-ermeneutica l’alterità risulta implicata a un livello originario e profondo nel processo di costituzione del sé. L’appartenenza primaria del soggetto a se stesso, caratteristica della prospettiva cartesiana, si ribalta nell’estraneità di un io costitutivamente decentrato da sé, la cui identità si trasforma nel compito lungo e faticoso del divenir cosciente, attraverso il riconoscimento in sé delle molteplici tracce dell’altro. Si disegnano i contorni di un percorso complesso, in cui il tema del riconoscimento, ripreso da Hegel, gioca un ruolo di primo piano insieme ad alcuni concetti-chiave ad esso strettamente correlati, quali in particolare quelli di dissimmetria, di prossimità, di distanza e di estraneità. Il dono e la traduzione diventano nell’ultimo Ricoeur emblemi del mutuo riconoscimento e pilastri per la costruzione di un’«etica dell’ospitalità e della gratitudine/reconnaissance» di estrema attualità per la filosofia pratica e politica contemporanea.
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