IL CONCETTO DI RICONOSCIMENTO IN PAUL RICOEUR.
VERSO UN’ETICA DELL’OSPITALITÁ E DELLA GRATITUDINE/RECONNAISSANCE di Chiara Castiglioni
Introduzione
Il concetto di riconoscimento, di eredità hegeliana, rappresenta un tema centrale in Paul Ricoeur e non soltanto nella sua ultima opera, Percorsi del riconoscimento (2004), ma nell’arco dell’intero percorso filosofico dell’autore dai primi anni fino agli ultimi, come ho cercato di mostrare nel libro Tra estraneità e riconoscimento. Il sé e l’altro in Paul Ricoeur .
In questo contesto può essere interessante focalizzare l’attenzione su come il tema del riconoscimento in Ricoeur diventi anche rappresentativo di uno stile di pensiero e di azione, che potremmo definire “tensionale” (costruito sulla incessante e imprescindibile dialettica sé-altro) e al tempo stesso non-violento, a partire dal quale è possibile costruire un’etica fondata sul rispetto reciproco sé-altro e sull’accoglienza di ogni forma di estraneità (culturale, religiosa, politica ecc.) considerata in prospettiva ermeneutica nella sua intima e costitutiva relazione al proprio, al familiare.
All’interno di questo paradigma di pensiero le categorie della “crisi” e del “conflitto” diventano assolutamente fondamentali, come vedremo, sia dal punto di vista teoretico sia etico, e proprio ai fini della elaborazione di un “altrimenti” possibile nel campo del pensare e dell’agire, rappresentato efficacemente dai fenomeni del dono e della traduzione, emblemi per eccellenza del mutuo riconoscimento nell’ultimo Ricoeur.
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Convegno per il centenario dalla morte di Paul Ricoeur – Universita’ di Lecce