Il mondo del volontariato da sempre rappresenta una risorsa fondamentale per la popolazione detenuta e per le amministrazioni penitenziarie, che riconoscono nel lavoro dei volontari un supporto indispensabile. I detenuti si affidano ai volontari per essere indirizzati e aiutati nel formulare pratiche, per richiedere beni di prima necessità, per un orientamento dentro e fuori.
Da qualche tempo si sta facendo spazio una forma di nuovo volontariato che si fonda sulla cultura e sull’arte e rappresenta un elemento fondamentale del trattamento, un lavoro sul singolo o di gruppo che va ad incidere sul cambiamento della personalità.
Da poche settimane nella Casa Circondariale di Torino due importanti progetti sono stati avviati: il coaching e lo sportello filosofico, quest’ultimo sperimentato per un anno all’interno dell’Istituto Ferrante Aporti con sorprendenti risultati.
Entrambe le discipline lavorano, attraverso dinamiche di trasformazione profonda, con i detenuti, sia sul piano cognitivo che affettivo, stimolando processi di socializzazione, di consapevolezza e di cambiamento.